VISIONI
omaggio al teatro di Stefano Napoli
Seguo il teatro di Stefano Napoli da circa venti anni, in questo lasso di tempo ho visto tutto e fotografato tutto di quello che è stato prodotto dalla compagnia. Circa ogni anno vado a fotografare prove degli spettacoli, fino alla prova generale. Quando mi avvicino al teatro Ulpiano il mio animo è leggero ed emozionato come quando vado ad incontrare degli amici che non vedo da un po. Quando le scene cominciano a scorrere mi concentro sull'azione scenica, sulle foto di teatro perché voglio che quello che va in scena sia rappresentato nel migliore dei modi sulla stampa. Lavoro pulito, senza sbavature di nessun tipo, faccio il mestiere. Capita che a volte perdo la concentrazione, magari perché mi colpisce un espressione di un attore, o una luce occasionale, un bagliore, un ombra, un incontro fortuito, un fuori scena; allora scatto di istinto, dimentico le regole. In questo tempo e questo spazio riesco a scorgere solo personaggi antichi che emergono magicamente a possedere questi splendidi attori, sguardi che si incantano, parole non dette talmente leggere da rimaner sospese come in una eco, evocazioni, presenze, spirito. Io scatto e archivio. Io archivio e accumulo. Una moltiplicazione di emozioni aumenta di volta in volta, poi quando questo peso diventa troppo forte da poter essere sostenuto mi nasce il bisogno scaricarlo dando alle immagini il potere di farmi rivivere quei momenti organizzati in queste visioni astratte e allora pazientemente cerco questo immaginario ed elaboro sino a dargli la dignità di un pensiero compiuto. Ecco, è esattamente questo il senso della sequenza che vi narra qui di seguito ed è questo che voglio suggerire a chi affronterà per la prima volta una rappresentazione di questa straordinaria compagnia.